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I mille nuovi usi dell’intelligenza artificiale

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Può rispondere in tempo reale oppure giocare a tutto campo negli investimenti. I nuovi usi sono molteplici

Se pensi di parlare con il tuo beniamino o influencer via chat sappi che potrebbe essere un bot alimentato da ChatGPT. È quello che fa una popolare influencer statunitense, Caryn Marjorie, la quale sta usando il modello generativo basato sull’Intelligenza Artificiale di Open AI, GPT-4, per proporre ai suoi follower più appassionati conversazioni dirette con una chatbot che simula il suo modo di conversare.

Marjorie ha 23 anni e ha 1,8 milioni di follower su Snapchat. Secondo quanto ha riportato Fortune, al momento sono almeno 1.000 le persone che hanno usufruito di questo chatbot, chiamato Caryn AI, che costa un dollaro per ogni minuto di conversazione. Il motivo che ha spinto Marjorie a creare questo chatbot è la mancanza di tempo per rispondere a tutte le persone che le scrivono in un gruppo Telegram, che ha aperto per i follower che pagano per poter avere un rapporto più vicino con lei.

Oggi l’AI ti fa parlare anche con i tuoi soldi, lo scrive Wired qui. Lo fa Bitpanda, una delle prime società finanziarie a giocare a tutto campo nel settore degli investimenti su assert diversi con le Ai: dalla Borsa ai Bitcoin.

Fondata in Austria nel 2014 da Eric Demuth (l’attuale ad), Paul Klanschek e Christian Trummer (il responsabile della tecnologia), Bitpanda ha investito 10 milioni di dollari nelle tecnologie di intelligenza artificiale e apre una nuova divisione che fornisce strumenti per la clientela che hanno l’obiettivo di automatizzare, semplificare e democratizzare l’accesso ai gestori del patrimonio.

Notizie in ambito informatico il gruppo di criminali informatici noto come Monti ha pubblicato nel dark web tutti i dati che il 3 maggio aveva rubato all’azienda sanitaria 1 di Avezzano, Sulmona e L’Aquila, in Abruzzo. È uno dei più grossi attacchi informatici organizzati contro la pubblica amministrazione italiana, sicuramente uno dei più gravi per le sue conseguenze: sono stati pubblicati 522 gigabyte tra cartelle cliniche, valutazioni psicologiche di minori, dati di persone sieropositive, informazioni sanitarie di persone che hanno partecipato a screening oncologici, oltre a dati relativi al personale sanitario delle strutture.

A inizio maggio i criminali informatici del gruppo avevano organizzato un attacco ransomware contro l’azienda sanitaria abruzzese.

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