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IA, grande scoperta o pericolo imminente?

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L’intelligenza artificiale sta entrando prepotentemente nella nostra vita, come potrebbe cambiarla o addirittura peggiorarla? 

Ben ritrovati, anche questa settimana facciamo il punto sull’argomento del momento: l’IA generativa. Nella scorsa newsletter ho parlato ampiamente dei nuovi filoni legati a questa innovativa tecnologia, oggi mi preme raccontare cosa potrebbe accadere se questa diventasse capillare nella vita di ogni essere umano. Nella recente newsletter Casey Newton ha voluto dare una prospettiva diversa per quanto sta accadendo e fare un minimo di mea culpa su come negli anni precedenti i giornalisti di settore hanno raccontato l’ascesa delle Big Tech in aria, quasi, di santificazione collettiva. Nulla di più sbagliato guardando ad oggi, memori di quanto accaduto ha preferito dare della vicenda delle chiavi di lettura alternative. Scrive Newton:

A differenza di altri cambiamenti tecnologici che ho trattato in passato, questo ha alcuni rischi spaventosi (e finora per lo più teorici) ad esso associati. Ma coprire questi rischi è complicato e non sempre rientra nei contenitori standard per la reportistica o l’analisi aziendale. Per questo motivo, penso che valga la pena nominare alcune di queste sfide e chiederti la validità di un buon giornalismo in un mondo in cui l’intelligenza artificiale è in ascesa.

La Casa Bianca, secondo Politico, sta trattando lo stesso tema come fece con la bomba atomica organizzando un analogo progetto Manhattan con esperti del settore. Questo per far capire quanto sia importante e serio l’argomento e visti anche i passi da gigante che sta facendo. Lo ha affermato Samuel Hammond in un saggio di opinione pubblicato  su POLITICO Magazine.

Una simile iniziativa, sostiene, potrebbe prevenire i rischi dell’intelligenza artificiale, offrendo al tempo stesso ai regolatori e ai tecnologi la possibilità di comprenderne il funzionamento interno abbastanza bene da assicurarsi che non provochi catastrofi.

Per approfondire questo tema consiglio un articolo sul Guardian  in cui Jürgen Schmidhuber afferma che l’IA progredirà fino al punto in cui supererà l’intelligenza umana e non presterà attenzione alle persone. Il professore è un pioniere in questo campo, il suo lavoro sulle reti neurali è stato utilizzato per lo sviluppo di Siri per Apple e Google Translate.

Per questa settimana è tutto, anche in questo numero l’intelligenza artificiale ha monopolizzato l’attenzione lasciandoci con mille interrogativi. 

Un’ultima cosa prima di salutarci, se lavori da remoto ti conviene leggere qui e adottare alcune pratiche di sicurezza (alcune scontate) che potrebbero tornare utili. 

Alla prossima!

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