Il rischio è dietro l’angolo, lo ammette anche la stessa azienda, ma promettono attenzione e sorveglianza
Nuovi plugin per ChatGPT, lo annuncia open IA. Potranno prenotare voli, cibo e fare delle ricerche sul web, sarà a disposizione dell’utente un vero Plugin Store dove in futuro si potranno presumibilmente anche acquistare.
I plugin sono bit di codice che dicono a ChatGPT come utilizzare una risorsa esterna su Internet.
Ma come stanno le cose in ambito sicurezza ed eticità? OpenAI sembra essere consapevole dei rischi, facendo spesso riferimento alla sua scheda di sistema GPT-4 che descrive il tipo di test dello scenario peggiore. Al di là di ipotetici scenari apocalittici, i danni alimentati dall’intelligenza artificiale potrebbero presentarsi sotto forma di versioni accelerate degli attuali pericoli online, come un insieme di phishing automatizzati, campagne di disinformazione, astroturfing o attacchi personali.
“C’è il rischio che i plugin possano aumentare le sfide alla sicurezza intraprendendo azioni dannose o non intenzionali, aumentando le capacità dei cattivi attori che potrebbero frodare, fuorviare o abusare degli altri”, scrive OpenAI.
“Aumentando la gamma di possibili applicazioni, i plugin possono aumentare il rischio di conseguenze negative da azioni errate o disallineate intraprese dal modello in nuovi domini. Fin dal primo giorno, questi fattori hanno guidato lo sviluppo della nostra piattaforma di plugin e abbiamo implementato diverse misure di salvaguardia”.
Intanto degli esperti di tecnologia – tra questi Elon Musk – chiedono una “pausa” nella formazione sull’IA, lo scrive Forbes in un recente articolo.
Una notizia importante. Whistleblowing una nuova normativa per gestire il livello di protezione per i segnalatori di minacce. Nella Gazzetta Ufficiale del 15 marzo 2023 è stato pubblicato il D.lgs. 10 marzo 2023 n. 24 che recepisce la Direttiva 2019/1937 sul whistleblowing e pone una disciplina normativa volta a garantire un elevato livello di protezione di coloro che segnalano minacce o pregiudizi al pubblico interesse di cui sono venuti a sapere nell’ambito delle loro attività professionali. Sono persone che esercitano il diritto alla libertà di espressione e d’informazione, sancito dall’articolo 11 della Carta di Nizza e dall’articolo 10 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (CEDU). La nuova normativa si può utilizzare sia nel pubblico che nel privato, inoltre è contemplata anche la protezione per i facilitatori, ossia coloro che danno assistenza ai segnalatori. Tra i whistleblowing più famosi ricordiamo Edward Snowden.
Twitter, pubblicato una parte del codice sorgente senza permesso. Un utente lo ha condiviso anonimamente su GitHub, Twitter ha chiesto la immediata rimozione e un mandato di comparizione alla stessa azienda affinché dica tutto quello che sa sull’utente. Si sospetta che l’autore sia un ex dipendente mandato via nelle ultime ondate di licenziamenti messe su dall’azienda. Il nikname dell’autore del gesto è Amante della libertà di espressione, una frecciatina nemmeno tanto velata a Musk che lo ribadisce in ogni occasione.
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