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È il momento delle IA

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Photo by Tara Winstead on Pexels.com

Stanno prendendo piede, scrivono articoli o tesine. Microsoft ha inaugurato il nuovo servizio Azure open IA.

 Si sta facendo un gran parlare questa settimana di IA. In un post sul blog, Microsoft ha annunciato la disponibilità del servizio Azure OpenAI, questo consente alle aziende di alimentare le proprie app con modelli di intelligenza artificiale su larga scala, tra cui GPT-3.5, DALL-E 2 e Codex.

Il servizio consentirà l’accesso all’API OpenAI tramite la piattaforma Azure per casi d’uso come la traduzione del linguaggio, la generazione di codice e il completamento automatico del testo.

Secondo il comunicato stampa, la disponibilità è “limitata ai clienti che soddisfano e aderiscono agli standard e ai principi di intelligenza artificiale responsabile ed etica che Microsoft ha stabilito e pubblicato (qui).

I clienti sono tenuti, al momento della richiesta d’accesso, di descrivere il loro caso per poter essere ammessi al servizio.

E questa è una notizia, andando oltre ormai le IA funzionano perfettamente a regime, sono impegnate a scrivere soprattutto articoli. CNET, un notiziario tecnologico molto popolare, ha impiegato silenziosamente l’aiuto della “tecnologia di automazione” – un eufemismo stilistico per non dire IA – su tantissimi articoli di natura finanziaria, per quanto si sa già a partire da novembre dello scorso anno.

La particolarità è stata notata per la prima volta dal marketer online Gael Breton che lo ha reso noto in un tweet mercoledì.

Gli articoli sono firmati con l’appellativo di “CNET Money Staff“.

Inutile dire che tra qualche anno ci limiteremo a guardare.

Si stanno vendendo pochi pc. Qualcuno dice che è l’effetto post pandemico, in sostanza abbiamo comprato tutto quello che ci serviva durante le varie chiusure nel biennio 2020/2022. Naturale che qualche rallentamento ci sia. Qualche impennata di vendite potrebbe arrivare probabilmente il prossimo anno con il passaggio definitivo a Windows 11 degli ultimi ritardatari. A parte questo poco si muove per la vendita diretta di laptop e Mac.

Molto meglio il mondo del riciclo di smartphone, anzi di gran lunga meglio a guardare i dati. La vendita degli smartphone ricondizionati sta vivendo un momento d’oro con un tasso annuale di crescita pari al 10% con un giro d’affari intorno ai 99 miliardi di dollari. Manco a dirlo, re incontrastato di questa fetta di mercato è l’iPhone che ne detiene l’80%.

Una buona notizia per il mondo della mela soprattutto perché i vecchi modelli vanno a sostituire sul mercato i medi gamma Android.

Twitter ha messo all’asta online centinaia di oggetti dal suo quartier generale di San Francisco. Si dice per fare cassa.

In conclusione vorrei consigliare un articolo su Guerre di Rete, qualche giorno fa è stato l’anniversario di morte di una persona che voleva contribuire a rendere la rete un posto più libero per tutti, Aaron Swartz. 

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