
Alla fine diventano delle vere leggende metropolitane. Esiste qualcosa di vero in certe frasi che media e politica ripetono come un mantra?
Giorni fa sulla newsletter del Post o sul profilo del suo direttore, non ricordo bene, si consigliava un articolo molto interessante sulla famosa frase relativa al “se è gratis il prodotto dei tu”. Ho molto semplificato, spero il senso sia chiaro.
L’articolo titola “Sei davvero il prodotto?”. In breve ha citato (l’articolo è in lingua inglese) alcuni casi in cui questa frase è stata addotta più e più volte dal New York Times per finire ad alcuni Ted (solo per nominarne alcuni). L’articolo riprende anche la poca propensione alla comprensione del mondo algoritmico. Scrive l’autore:
Il modello di business di Facebook non è né così nuovo come potrebbe sembrare, né deterministico dei suoi valori come ipotizzano i critici. La famosa frase“ sei il prodotto ” ha oscurato il complesso patto tra Facebook e i suoi utenti, in modo da rendere i problemi dei social media inevitabili e insolubili. Non solo, ma se vogliamo risolverli, la prima cosa che dobbiamo fare è ridefinire la nostra relazione.
Allerta spoiler: la stessa citazione veniva fatta anche negli anni d’oro della Tv generalista.
Nella newsletter di questa settimana voglio scardinare un po’ di luoghi comuni, l’ennesimo spunto mi è arrivato da un pezzo di Nir Eyal famoso autore di testi sul focus e la concentrazione, Come diventare indistraibili è tra questi. Secondo l’autore la disintossicazione digitale non funziona, ma soprattutto l’astinenza funziona ancora meno. Nel pezzo racconta il suo misero fallimento durante la disintossicazione dal mondo digital. Lasciando da parte il mondo social del quale possiamo fare a meno per molte ore della giornata, risulta enormemente più difficile fare a meno del Gps, della rubrica e del calendario. Ma anche degli audio libri, o come nel mio caso dell’app con il sintetizzatore per la lettura di libri o articoli mentre fai altro (tra cui pocket). Scrive Eyal:
“Quella disintossicazione digitale non mi ha aiutato a migliorare la gestione della mia distrazione. E dentro uno studio recentemente pubblicato, i partecipanti che hanno provato una disintossicazione digitale hanno riscontrato gli stessi problemi che ho avuto.
Si potrebbe pensare, data tutta la cattiva stampa sul cosiddetto “dipendenza da smartphone,” che l’uso di nessuna tecnologia sarebbe la cura giusta.
Ma lo studio ha invece scoperto che la riduzione dell’uso quotidiano di smartphone di un’ora ha portato a risultati molto più sostenibili”.
Mi rendo conto di aver fatto un po’ di revisionismo in questa newsletter ma è sempre bene avere altri punti di vista per poter capire e formarsi un’opinione.
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