
Sono al servizio dei grandi brand e lavorano per loro, hanno un coinvolgimento tre volte superiore delle colleghe umane
Si chiamano Imma Gram, Serah Reikk, Lu Do Magalu. Sono solo una piccola parte di un numeroso esercito di nuovissime influencer che hanno una particolarità: non sono umane. Sono degli avatar costruiti con la computer grafica che lavorano o sono al servizio di campagne pubblicitarie per grandi brand o agenzie. Il loro comportamento è studiato a tavolino, deciso da esperti del settore con flussi di dati ben organizzati, per farla breve conoscono bene il loro pubblico e il loro mestiere.
«Oggi con un influencer in carne e ossa non puoi controllare ogni dettaglio di ciò che quella persona farà, dirà, posterà. Invece con un influencer virtuale puoi creare una community più compatta e gestire la comunicazione. È come trovarsi a disposizione un apostolo che dialoga con i suoi follower sui temi per te rilevanti».
Così ha affermato Takayuki Moriya, amministratore delegato di Aww, una delle prime realtà asiatiche impegnata nella creazione di influencer virtuali.
Imma è stata una delle loro prime creazioni, dialoga con mezzo milione di persone che la seguono costantemente. Questo giovane volto è attivo nelle campagne di sensibilizzazione su temi quali LGBTQ+ e dei diritti di queste persone. Knox Frost, altro amico virtuale con un notevole seguito ha collaborato lo scorso anno con l’OMS per una campagna di sensibilizzazione sul Covid.
HypeAuditor ha scoperto che questi influencer hanno un coinvolgimento tre volte superiore rispetto a quelli in carne e ossa, intercettando nel 32% dei casi un pubblico giovane e femminile. Prada, in partnership con L’Oréal, ha promosso Candy, musa virtuale che accompagna i clienti alla scoperta dell’omonima collezione di fragranze della griffe.
In occasione del Palio di Siena, l’azienda tech QuestIT ha creato l’avatar di Franco Masoni, commentatore della storica manifestazione.
Il gemello virtuale ha risposto a domande di turisti ed appassionati dal sito Tiraccontoilpalio.it e da un totem nella loggia senese di piazza Indipendenza. La storia incontra la tecnologia.
La svolta del marketing si sta per compiere anche in questo ambito?
fonte: Il Sole 24 Ore
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