
Il mio viaggio nel codice libero comincia da qui. Cambio di vita e di mentalità
Il mio viaggio nella conversione open source continua. Non è facile, è un mondo tutto nuovo per me che vengo da sistemi proprietari(macOs e Windows). Testo continuamente nuove applicazioni o sistemi operativi, è entusiasmate soprattutto perché in Europa ci sono delle realtà che conoscevo poco, mi fa capire che quasi nessuno come noi è attaccato a certi principi basilari come il software libero e la cura dei dati. Ho cominciato installando Manjaro sul mio Macbook (età anagrafica cinque anni), ho spazzato via tutto e installato questo Os che sembra costruito apposta per lui e per me. Inizialmente avevo messo Ubuntu ma entrambi non eravamo compatibili, dopo varie ricerche sono approdata qui e devo dire che mi piace molto e mi ci ritrovo. Lo sto settando sulle mie esigenze con programmi personalizzati. Cosa ci ho trovato? Only Office per cominciare e non la tradizionale Libre Office come su altre distro Linux, mi piace. Ci lavoro bene ed è molto pulito.
Personalizzazione
Se ne possono fare tantissime. Ho cominciato cambiando icone varie, sfondi e caratteri. Non voglio fare una guida, anche perché in rete ci sono quelle ufficiali, sarebbe inutile. È un cambio di mentalità, esiste un web senza sbrilluccichi che funziona altrettanto bene con costi minori. Una comunity che lavora e modifica, sviluppatori che producono e ti mettono a disposizione il codice, probabilmente il segreto sta tutto qui: lasciare tutto libero.
Il cambio
È una filosofia che da un anno mi attira, ci sono arrivata per gradi cancellando alcune abitudini, facendo dei compromessi e studiando anche. Il primo sintomo di questa insofferenza è stato YouTube con tutti i venditori di gadget all’ultimo grido, mi sono chiesta: possibile che siamo a questo? Evidentemente si. Ora uso come client Fairmail (Android), ho eliminato Google anche per il cloud svoltando verso l’europeo Nextcloud. Insomma, ho fatto un po’ di cambiamenti. Cambiamenti che sono arrivati anche sullo smartphone. Ma ne parlerò poi.
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