Facebook e post di Trump sono l’argomento di questi giorni anche e soprattutto tra i dipendenti del social blu. Intanto la dirigenza tace

Diritto di postare diritto di arrabbiarsi anche per i dipendenti di Facebook. In un articolo precedente avevo parlato della vita ingrata dei dipendenti del social blu, ore e ore a controllare i pensierini degli utenti e valutarne la pericolosità.
Nel frattempo negli Stati Uniti sta succedendo di tutto anche un post del presidente Trump nel quale afferma che le elezioni via posta sono una truffa. Twitter ha deciso di rimuoverlo il resto è cronaca. A mantenersi nella piena neutralità Facebook che ha spiegato:
“Abbiamo esaminato l’affermazione e stabilito che non infrange le nostre regole contro l’interferenza degli elettori perché non induce in errore le persone su come possono registrarsi per votare o sui diversi modi in cui possono votare”, ha scritto Bickert giovedì in un post che ha ricevuto più di 700 commenti. “Se così fosse, avremmo dovuto rimuovere del tutto il post dalla nostra piattaforma perché la nostra politica di interferenza degli elettori si applica a tutti, compresi i politici”.
“Detto questo, non crediamo che una società di tecnologia privata come Facebook debba occuparsi di controllare ciò che i politici dicono nel contesto di un dibattito politico. Come nel caso dei tweet del Presidente, i discorsi dei candidati e dei funzionari eletti sono attentamente esaminati e discussi. Pensiamo che alle persone dovrebbe essere permesso di ascoltare ciò che i politici dicono, decidersi e tenere i politici in conto ”.
I dipendenti arrabbiati
Quanto descritto rivela anche due fattori: i dipendenti sono gente comune che vive le tensioni della moderna America, quelle di un grande paese con problemi irrisolti. Gli Stati Uniti di questo secolo possono essere rappresentati dai suoi Social. Da una parte Twitter che prende una posizione chiara, dall’altra Facebook che non vuole coinvolgimenti ma di fatto in questa crisi ci entra prepotentemente.
The Verge ha pubblicato alcuni commenti tratti dalla piattaforma interna di Facebook.
“È eclatante che nessuno della dirigenza abbia reagito o fornito alcun tipo di contesto qui”, ha scritto un dipendente.
Quando un altro dipendente ha difeso il silenzio di Facebook suggerendo che i vertici probabilmente stavano discutendo i loro prossimi passi, il poster originale ha risposto:
“Hanno già preso una decisione ufficiale mantenendo il post dopo che è stato segnalato.”